Denti fissi in 24 ore? Ti spiego come funziona realmente
Carissimo utente!
Se sei capitato in questo articolo ti starai chiedendo se realmente è possibile mettere in 24 ore tutti i denti con impianti dentali

La risposta è SI .
Ma è bene sapere che non sempre è possibile e ci sono caratteristiche individuali da prendere in considerazione per la buona riuscita dell'intervento e per una lunga durata del lavoro svolto.
Solo attraverso uno studio approfondito delle variabili in modalità 3D il chirurgo odontoiatra può valutare l'effettiva fattibilità del carico immediato.
Le variabili per valutare se è possibile avere tutti i denti fissi in 24 ore sono molteplici e di seguito andremo ad approfondire punto per punto:
- La presenza o no di denti da estrarre
- La qualità dell'osso D1 D2 D3 D4
- La distanza da distretti anatomici che non possiamo invadere
- La quantità di impianti che possiamo andare ad inserire
- Il torque di avvitamento e la ritenzione primaria degli impianti
- L'igiene orale del paziente e la necessità di manutenzione programmata
1. La presenza o no di denti da estrarre
Si possono presentare diverse situazioni cliniche tra cui:
- Paziente che ha denti rimanenti non più validi da estrarre
- Paziente edentulo portatore di protesi totale che ha perso i denti da tempo
Nel primo caso :
Abbiamo Estrazioni che lasciano buchi nell'osso che non sempre possiamo utilizzare per inserire impianti che tengano bene (meglio se l'osso è compatto). Nota bene: Quando estraiamo un dente , la radice lascia un sito vuoto senza osso ed è preferibile inserire un impianto in osso compatto invece che nel vuoto.
- Questo paziente una volta estratto tutti i denti potrebbe trascorrere un periodo variabile tra i 4 e i 6 mesi con una protesi totale rimovibile in attesa della ricrescita dell'osso per poi inserire gli impianti e montare tutti i denti in 24 ore
- Questo paziente ha comunque la possibilità di inserire impianti subito ma poi attendere alcuni mesi prima di montare i denti e provvisoriamente portare una protesi totale rimovibile
- Questo paziente dopo attento studio tridimensionale e valutazione di tutte le variabili in elenco, può montare entro le 24 ore tutti i denti
Nel secondo caso:
Abbiamo Il paziente edentulo, ovvero che ha perso i denti già da tempo e non presenta tunnel post estrattivi nel decorso dell'osso.
- Questo paziente , dopo valutazione positiva di tutte le varianti presenti in elenco, può montare tutti i denti in 24 ore
IMPORTANTISSIMO DA SAPERE!!!
In tutti i casi si parla di carico in 24 ore di protesi provvisorie da non confondere con le protesi definitive.
2. La qualità dell'osso
L'osso della mascella e della mandibola può essere classificato in base alla sua qualità come:
Tipo D1, D2, D3 e D4
dal più compatto e adatto D1 al più rarefatto e inadatto D4

L'impatto della qualità dell'osso nell'implantologia si riflette in tutto il processo di posizionamento dell'impianto, con fattori come la sua forza, il modulo di elasticità, la percentuale di contatto osso-impianto e la tensione intorno a un impianto funzionante che influenzano direttamente i tassi di successo.
In parole povere e comprensibili da tutti facciamo un esempio pratico
Immaginiamo la struttura interna del MARMO (D1/D2) e della POMICE (D3 D4)
Quindi prima di inserire un impianto e mettere subito il dente è doveroso sapere con che tipo di osso abbiamo a che fare in quella precisa posizione insieme alla fattibilità di tutte le variabili in elenco
3. La distanza da distretti anatomici che non possiamo invadere
Nella progettazione degli impianti dentali una variabile fondamentale è la distanza di sicurezza che si deve rispettare per non invadere distretti anatomici importanti:
- Nell'arcata inferiore dobbiamo rispettare la distanza tra superficie superiore osso e nervo alveolare ie non sempre questa distanza ci permette di inserire impianti stabili specialmente se inferiore ai 10 mm. Toccare il nervo avrebbe conseguenze negative per il paziente
- Nell'arcata superiore invece, il distretto anatomico da non invadere è il seno mascellare, una cavità vuota dove non è possibile entrare a meno che si decida di intervenire con il Piccolo o Grande rialzo del seno mascellare con aggiunta di osso sintetico, pratica ormai di routine nella chirurgia odontoiatrica


4. La quantità di impianti che possiamo inserire
Naturalmente se dobbiamo riabilitare un arcata completa la stabilità della protesi è direttamente proporzionale alla quantità di impianti che il distretto osseo ci permette di inserire
Nel caso della protesi avvitata su impianti:
- Nell'arcata superiore ,data la qualità dell'osso non troppo compatta, si opta spesso per 5/6 impianti
- Nell'arcata inferiore , dove l'osso è più compatto, vanno bene anche 4 impianti


5. Il torque di avvitamento
Il Torque corrisponde alla forza con cui avvitiamo un impianto
L'inserimento di un impianto con un torque adeguato è un requisito fondamentale ai fini della stabilità primaria. Un valore idoneo può attestarsi normalmente nell'intervallo fra i 25 e i 45 Ncm, con differenze legate alla tipologia di osso, variabile questa legata in primo luogo alla posizione.
Secondo la classificazione di Misch, infatti, la massima densità ossea (D1) si riscontra a livello della zona anteriore della mandibola. Al contrario, l'osso maggiormente poroso (D4) risulta essere quello della regione posteriore del mascellare.
Va aggiunto che un osso fortemente corticalizzato presenta elementi di criticità, sia in termini biologici che meccanici, ai fini dell'impiego implantare.
Un torque sufficientemente elevato previene quei micromovimenti che possono indurre l'incapsulamento fibroso della fixture, condizione di fallimento detta anche fibrointegrazione.

6. Igiene orale e mantenimento
Il successo a lungo termine delle riabilitazioni implantoprotesiche dipende, oltre che dalle premesse cliniche, diagnostiche e chirurgiche, anche dalla corretta attuazione di un protocollo di mantenimento. Ciò significa prima di tutto personalizzare gli intervalli dei controlli e selezionare gli strumenti più idonei per il singolo paziente in un processo dinamico di motivazione continua volto a ottenere la collaborazione di quest'ultimo nell'igiene orale domiciliare.
Come abbiamo visto in precedenza, tre sono le fasi fondamentali ai fini del successo della riabilitazione:
- progettazione del manufatto protesico;
- motivazione del paziente e istruzione all'igiene domiciliare;
- richiamo periodico di mantenimento.

